ENRICO AZZOLINI – NATURAID MAROCCO 2017

Nasco come ciclista da cicloviaggiatore sul cammino di Santiago con mio figlio, un’avventura più che una vacanza per noi che non eravamo veri e propri sportivi e da lì nacque tutto… E’ proprio cicloviaggiando che impari a lasciare a casa il superfluo e così ho capito che più rinunciavo a qualcosa e più ero libero mentalmente. Lasciare a casa oggetti vuol dire in qualche modo voler lasciare a casa anche problemi e pensieri, staccarsi completamente dalle solite cose, che ti rallentano mentalmente e fisicamente.

 

Sta di fatto che per i miei viaggi successivi ho cercato qualcosa di meglio che le classiche borse laterali e zaini e che cosa c’è di meglio che il bikepacking? Da qui ho scoperto non solo un mondo nuovo, ma uno stile di vita! Accessori che diventano parte integrante del tuo viaggio perché ti danno la sicurezza che potrai contare su di loro quando pioverà o sarai in un deserto.


E’ proprio qui che si è svolta la maggior parte dell’avventura del Naturaid Marocco 2017. L’ambiente del Marocco e in particolare le valli desertiche della catena dell’alto Atlante sono caratterizzati, oltre all’altitudine, dal clima secco e caldo di giorno e dal freddo di notte.

Mi sono dovuto adattare ad un ambiente molto duro ed impegnativo, ed in particolare è impresso nella mia memoria il vento, che ti asciuga da dentro solo respirando…


Un ambiente ostile però abitato da un popolo su cui puoi contare, ossia il popolo berbero, persone che non hanno quasi nulla (elettricità, acqua corrente) ma vivono di pastorizia e sono molto disponibili ad aiutare chi bussa alla loro porta.


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